AUTOBIOGRAFIA DEL CORAGGIO

Premio come "miglior libro" del concorso Mr. Hyde Awards

“Il 9 marzo 2020, il primo giorno del lookdown che segnò indelebilmente l’inizio di questo cambiamento epocale, decisi di dedicare il mio tempo alla scrittura di questa opera autobiografica. 

Non fu facile ma ero talmente decisa a portare a termine quanto stavo facendo per realizzare il mio desiderio che completai l’opera in un paio di mesi. Fui in balia di un  alternarsi di sentimenti profondi e totalitari. Riuscii a descrivere quella parte della mia vita che mi portò ad un’evoluzione stravolgente.”

Valia è una “donna forte”, gliel’hanno sempre riconosciuto in tanti e lei non ha mai amato sentirselo dire; quell’accezione che suona come un complimento sembra camuffare un lasciapassare per agire senza preoccuparsi della sua sensibilità.

Al di là della concetto, Valia forte ha dovuto esserlo davvero: da bambina testarda, curiosa e non sempre compresa; da giovane sposa innamorata e coraggiosa; da donna indipendente che rifugge le prigioni degli schemi sociali e che si mette in discussione per crescere e migliorare; da mamma che ha perso prematuramente Alessandro, il figlio tanto amato, e che in quel momento straziante ha dovuto sostenere, oltre all’immenso dolore, anche le lotte contro una burocrazia sorda che non contempla umanità.

Durante la quarantena indotta dall’emergenza COVID-19, l’autrice scava a fondo nelle sue emozioni e ripercorre il legame speciale con Alessandro, un ragazzo dall’anima pulita e la testa sulle spalle, appassionato di auto e motociclette e amato immensamente dalla sua famiglia, dalla sua gatta e da un numero corposo di amici affettuosi.

Valia lo ha sempre incoraggiato a percorrere strade non preimpostate, per essere libero di manifestare se stesso e per non accontentarsi.
La sua scomparsa apre un varco temporale nella vita dell’autrice; il suo buco nero, in cui vive nel vuoto impalpabile.

Cercherà di riemergere proprio grazie ai ricordi più felici che la legano a suo figlio, all’aiuto delle care amicizie che la supportano e affrontando nuovi percorsi per raggiungere la più completa e profonda percezione di sé.

Napoli, 11 settembre 2021

Concorso Mr. Hyde Awards

Buonasera a tutti e…beh, non posso non ringraziare la giuria…tutta!”.
Ho esordito così nel mio breve discorso di sabato 11 settembre quando ho ricevuto il premio come miglior libro al Mr Hyde Awards dell’Accademia degli Artisti.
 
Eravamo appena rientrati dalla pausa caffè di metà premiazione quando, presa alla sprovvista, ho sentito chiamare il mio nome al microfono. Ho fugacemente raccolto me stessa, il libro che avevo portato con me e ho raggiunto il tavolo della premiazione.
 
Ricordo bene: mi stavo godendo il momento, volevo restare rilassata nonostante fossi al centro dell’attenzione in quel momento. Mi guardai attorno, quasi un volto per volta e decisi di parlare con calma nonostante la grande emozione. In quel momento ero in totale ascolto della gioia che stavo provando e non volevo perdere neppure un attimo di quel frangente. C’erano molti ospiti e per lo più scrittori, c’era il fotografo, c’era la giuria e l’organizzazione ma tutta la mia curiosità era rivolta alle parole che qualcuno aveva scritto per me…proprio per me. 
Le aspettavo con un incredibile curiosità e, celate dentro una busta, non vedevo l’ora venissero lette.
Avrei voluto sentire una voce che leggeva quelle parole, avrei voluto condividerle con tutti i presenti per sentirmi parte di quella famiglia alla quale mi stavo avvicinando in punta di piedi.
 
Mi sentivo al sicuro anche se ero lì per la prima volta. Le famiglie spesso sono luogo di critica e invece mi sentivo protetta in quell’atmosfera pronta a sostenere tutta la fragilità che ognuno dei premiati avrebbe potuto manifestare.
 
Sono stati pochi istanti ma di grande intensità e ringrazio di cuore Carmela Russo, Giovanni Caso e Rita De Rosa che mi hanno premiato personalmente e ringrazio l’Accademiadegliartisti che tante belle persone raccoglie lungo il sentiero della scrittura.
 
Porto con me tutto ciò che i miei occhi hanno visto e tutto ciò che ho sentito raccontare in quella sala colma di scrittori e di lettori legati dal filo sottile dell’arte e della cultura.
 
Un grazie di cuore.
Una Lezione posturale

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