Diventiamo adulti e perdiamo molte capacità innate?

Quando nasciamo, il primo gesto motorio che ogni bimbo esegue naturalmente, è fare il primo respiro. Possiamo quindi dire che è un movimento archetipo già insito in noi mammiferi. Nessuno ci insegna a respirare ma il nostro corpo conosce benissimo il corretto schema motorio necessario alla respirazione. Poi, da quel momento in avanti, tutto ciò che avviene può avere un effetto sulla nostra capacità respiratoria e modificare quel che il nostro DNA tramanda da millenni.

Sono circa 20 anni che mi dedico alla respirazione.

Ricordo che alle elementari la maestra mi insegnò che il diaframma è un muscolo che serve a respirare e divide i polmoni dalle viscere. Invece c’è molto di più da sapere e non si finisce mai di scoprire qualcosa di nuovo.

Oggigiorno, facendo un quadro della situazione, possiamo dire che la società si occupa troppo del mangiare e troppo poco del respirare. In entrambi i casi, non porta granché attenzione alla qualità ma piuttosto alla quantità.

Tu ti domanderai cosa c’entra la quantità in relazione all’aria che respiriamo ma posso assicurarti che proprio il numero di respiri che facciamo in un minuto è un parametro di base piuttosto indicativo sul nostro stato fisico ed emozionale.

Per questo chi soffre di attacchi di panico sa bene che è importante rallentare il ciclo respiratorio e trattenere l’aria per far fronte al senso di soffocamento.

Può sembrare un controsenso, ma non lo è: l’iperventilazione alza i livelli di ossigeno nel sangue modificandone il PH. Questo porta ad un irrigidimento muscolare che amplifica la sensazione iniziale di mancanza d’aria. Si innesca così un circolo vizioso che bisogna interrompere e riportare i valori alla normalità.

Ma perché, oggigiorno, un atto così naturale come il respiro viene influenzato a tal punto da diventare disfuzionale?

La risposta è piuttosto semplice: ci siamo allontanati esageratamente dal modello di vita per cui l’uomo è stato creato. Le nostre abitudini si sono velocemente modificate creando un nuovo stile di vita in cui veniamo consumati dalla società. Il nostro DNA, invece, non è cambiato per nulla da millenni. E’ un fattore che crea una forte incongruenza di cui purtroppo non siamo abbastanza consapevoli.

L’incremento dello stress ha cominciato a manifestarsi intorno agli anni ’90 con il boom della tecnologia. Quello è stato periodo in cui sono nate le attività chiamate body&mind che si sono poi divulgate maggiormente come la meditazione, lo yoga e il pilates che portano particolare attenzione alla respirazione durante la pratica.